SALVIAMO IL NOSTRO PAESAGGIO AGRICOLO
Manifesto del Comitato “Terre di Val di Cornia”
Considerata la minaccia imminente di vedere la Val di Cornia ricoprirsi di pannelli fotovoltaici e agrivoltaici; visto il conseguente rischio di vedere scomparire la vocazione agricola del territorio; visto il deturpamento su ampia scala e su lungo termine di un paesaggio che consideriamo bene comune dei cittadini e risorsa fondamentale per il turismo e la qualità della
vita in tutti i comuni, si costituisce il comitato “Terre di Val di Cornia” con l’obiettivo di contrastare in tutti i modi le aggressioni presenti e future all’integrità del nostro territorio. Il Comitato è aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, imprese, associazioni e qualsiasi soggetto interessato a difendere il territorio.
Per contrastare la forte speculazione in corso sui terreni agricoli con progetti fotovoltaici e agrivoltaici il comitato adotta il presente manifesto.
Fotovoltaico e agrivoltaico nei campi, falsa soluzione alla crisi agricola.
La crisi del settore agricolo, con la conseguente scomparsa delle piccole e medie aziende, va affrontata seriamente con politiche coraggiose mirate alla rivalutazione dei redditi agricoli e a sostegno di produzioni di qualità. L’agrivoltaico non può costituire una risposta valida poiché mette in secondo piano il reddito proveniente dall’attività agricola invece di rivalutarlo.
L’assalto ai terreni di pianura, più fertili e di facile coltivazione, da parte delle ditte private promotrici di questi progetti, risulta particolarmente assurda quando sappiamo che vengono abbandonati milioni di ettari coltivabili nelle zone più svantaggiate a favore del bosco e dell’incolto (in 25 anni, l’Italia
ha perso circa il 28% delle terre coltivate). Perturbare i nostri terreni ad alta vocazione agricola sia da un punto di vista quantitativo (rese del frumento) che qualitativo (vino Doc e olio IGT), quando l’Italia importa già il 50% del suo grano, appare come una strategia disastrosa per garantire un futuro alla
produzione nazionale di beni alimentari. Un pannello fotovoltaico produce ugualmente su un tetto, una pianta senza suolo no.
Occore infine ricordare che l’agrivoltaico, in contrasto con l’immagine di sostenibilità che vanta, richiede una pesante infrastruttura (piloni fuori-terra dai 3 ai 5 metri, cavi sotterrati per il collegamento etc…) fatta di cemento, metalli vari e materie sintetiche che oltre a l’impatto dovuto allo loro produzione stessa porranno un problema per quanto riguarda il loro smaltimento a fine vita dell’impianto con il rischio effettivo che i terreni in questione rimangano inquinati nei decenni successivi.
Fotovoltaico e agrivoltaico nei campi, una distruzione irrimediabile del nostro paesaggio.
Il paesaggio della Val di Cornia, connubio tra colline, pianura e mare, tipico dell’Alta Maremma, va custodito in quanto patrimonio comune e costitutivo dell’identità e del benessere dei suoi cittadini e del territorio. La sua bellezza rappresenta inoltre una risorsa fondamentale ai fini dell’attività turistica,
parte sostanziosa della sua economia. Con questi progetti fotovoltaici, l’interesse di pochi provocherebbe quindi un danno immenso sia alla comunità locale sia alle numerose realtà legate al turismo (centri storici, agriturismi, eno-turismo, trekking, terme e turismo naturalistico). Costituirebbe infine un azzeramento dei tanti sforzi impiegati negli anni per lo sviluppo del territorio inteso come la sinergia tra la sua componente agricola e turistica.
Fotovoltaico e agrivoltaico nei campi, un energia industriale a scopo di lucro invece che una risorsa a favore dei cittadini
Riteniamo che l’energia da fonti rinnovabili debba essere gestita per il bene del territorio e delle comunità locali e non a favore di pochi interessi privati, spesso esterni, che ne provocano il deprezzamento. Perciò, invece di lasciare in pasto la nostra terra all’opportunismo sfrenato travestito di green, proponiamo che la diversificazione energetica venga affidata alle Comunità Energetiche Rinnovabili che grazie alla loro conoscenza del territorio saranno in grado di scegliere con criterio dove e come sfruttare queste tecnologie, usando gli innumerevoli spazi disponibili piuttosto che i campi (dalle
zone artigianali-industriali, ai tetti, ai parcheggi, agli spazi improduttivi e infrastrutturali), a favore delle economie locali, con bollette più basse per i cittadini e nel rispetto del paesaggio.
In sintesi, il comitato “Terre di Val di Cornia” persegue i seguenti obiettivi:
- Difendere l’attività agricola, rivendicando politiche di valorizzazione delle attività rurali e il riconoscimento degli agricoltori come custodi del territorio, destinando i terreni alla produzione di cibo che significa anche salute.
- Difendere il paesaggio come frutto dell’incontro tra agricoltura e natura, come patrimonio e risorsa fondamentale per la qualità della vita e il turismo, dunque ricco di valori culturali ed economici ai quali la Val di Cornia non può rinunciare.
- Informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui rischi dell’aggressione in corso alle campagne da parte degli industriali green richiedendo la sospensione immediata di tutti progetti fotovoltaici e agrivoltaici da parte della Regione Toscana e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in quanto contrari agli interessi della popolazione e dell’economia del territorio.
- Sostenere attivamente lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili affinché la produzione energetica divenga un bene comune appannaggio delle comunità territoriali e non per i profitti o le rendite di pochi sacrificando la nostra terra.